303. Lieto fine

Un giorno lei disse “Basta!” e lo lasciò, ma vivevano insieme. Così lei disse anche “Ti dò un po’ di tempo per andartene, non sono un mostro. Quando questo cardigan sarà finito, lo prenderai e lo porterai con te, non m’importa dove.”

Tutte le sere, dopo cena, lei dedicava poco tempo al suo lavoro all’uncinetto, non perché ci avesse ripensato, solo per il sonno e la stanchezza della giornata.

La mattina presto lei usciva di casa per tornare solo al pomeriggio. Lui, nel frattempo, scuciva una parte del lavoro all’uncinetto.

Lei si era sorpresa del tempo che stava impiegando per completare il cardigan, aveva dato la colpa al cambio di stagione, al sonno, all’alimentazione.

Quando fu passato un mese, e il cardigan non era ancora finito e lui non era ancora pronto ad andarsene via, e le stanze risuonavano della solita canzone non lasciarmi, riproviamoci, io ti amo ancora, lei lo buttò fuori di casa tirandogli dietro uncinetto, gomitoli e cardigan. 

E visse felice e contenta.



Una replica a “303. Lieto fine”

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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.