Microracconti per un anno
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308. La città più bike friendly d’Italia
Educare l’umanità alla gentilezza è fuori dalla mia portata. Tutto il lavoro fatto si annulla a mezzanotte, quando arriva il giorno seguente e chiunque può svegliarsi con rinnovata rabbia e astio incondizionato. Quindi ci rinuncio e vai di scampanellio delirante contro la gente. Vi dovete togliere dalla ciclabile. Continue reading
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307. Maestro Zoticon 3
– Maestro Zoticon, presto! Mi dica come fare a risolvere me stesso! – Fai lunghe camminate nella natura. – Ma io vivo in città Maestro… – Adesso basta! Tu trovi sempre una scusa! Ma, ma, ma, c’è sempre un ma! Vuoi la soluzione a portata di mano senza capire che il tuo problema è proprio Continue reading
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306. Maestro Zoticon 2
– Maestro Zoticon! Come posso fare ad amarmi di più? – Ogni giorno pulisci tutta casa! – Ma Maestro… esco la mattina presto e rientro tardi, quando dovrei farlo? – La notte! – Ma non posso passare l’aspirapolvere di notte, i vicini mi denunciano… – E tu usa la scopa, idiota! Continue reading
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305. Maestro Zoticon 1
-Maestro! Mi aiuti! Un consiglio: da dove partire per iniziare ad amare di più me stesso? – Metti la sveglia alle sette! – Ma alle sette sono già in macchina verso il lavoro, Maestro… – Alle sette di sera! Cretino! – Non capisco… – Alle sette di sera, qualunque cosa tu stia facendo, dopo il Continue reading
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304. Il tempio
Il corpo è il tempio dell’anima. La casa è il tempio del corpo. Tieni in ordine e puliti i templi, sentili tuoi, esplorali, rispetta le loro dimensioni, abbine cura. Continue reading
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303. Lieto fine
Un giorno lei disse “Basta!” e lo lasciò, ma vivevano insieme. Così lei disse anche “Ti dò un po’ di tempo per andartene, non sono un mostro. Quando questo cardigan sarà finito, lo prenderai e lo porterai con te, non m’importa dove.” Tutte le sere, dopo cena, lei dedicava poco tempo al suo lavoro all’uncinetto, Continue reading
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302. Tradizioni
Ho comprato questa paglietta, come ogni anno quando inizia la bella stagione, era tradizione per mio padre allo spuntare del primo sole caldo. Per me è un momento importante. Mentre camminavo tra le bancarelle ho incrociato un signore dai capelli bianchi con lo stesso, nuovo, lucido cappello appena indossato. Ci siamo guardati, ho visto nei Continue reading
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301. Il Cilento
Il Cilento a maggio non ha bisogno di post produzione. Continue reading
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300. Questioni di potere
Stirare è il potere della casalinga esercitato attraverso il calore. Continue reading
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299. Riflessione sul linguaggio
Ho ascoltato con attenzione il racconto della nascita di suo figlio dalla bocca impastata del mio amico M. Mi ha colpito a un certo punto l’utilizzo da parte sua di un pronome: “vi”, seconda persona plurale. Quando ha affidato lei e il suo prezioso pancione agli infermieri, lui le ha detto “Vi aspetto qua fuori” Continue reading
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298. La famiglia è il mare
La famiglia è il mare. Se vuoi immergerti devi tapparti il naso, e comunque prima o poi dovrai uscirne. Lui tenta di avvolgerti, di abbracciarti, ma tu devi muoverti, sfuggirgli scuotendo braccia e gambe, per restare a galla. Non vuole farti annegare ma è così che lui è, non può essere niente di diverso. Bisogna Continue reading
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297. Oscurità
Attenzione: tema sensibile (suicidio). Se non stai bene passa oltre. Quando appresi la notizi del suicidio di Chester Bennington (il cantante dei Linkin Park, ndr) non era un bel periodo per me. Da adolescente lo adoravo, era sexy e cantava come se provasse tutta l’inadeguatezza del mondo. Mi faceva volare. Forse, la provava sul serio. Continue reading
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296. A mio padre
Capo Negro sei tu. Eri tu. Il mare è stato risucchiato dalla terra. Dovrò imparare, di nuovo, a vivere senzamare. Continue reading
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295. Aneddoto
Salgo sul bus e chiudo la telefonata. Prendo posto. Una signora marocchina inizia a parlarmi in arabo: mi ha scambiata per una sua amica, marocchina anche lei. Io avevo appena finito di parlare con mia madre in siciliano stretto, il che mi fa pensare che siamo tutti così fratelli che è una cosa che proprio Continue reading
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294. Smontiamo i luoghi comuni
La penetrazione, come l’estate e il posto fisso, è sopravvalutata. Continue reading
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293. Primo Maggio a Roma
L’amore, come dio, esiste solo è per chi ci crede. Ma cosa vuoi ancor credere se un ragazzo si avvicina Non per offrirti il ca**o ma cercando ketamina? Non ha trovato nessuno che gli vendesse un po’ di fumo! Non ti sai più divertire, hai bisogno di fuggire da te stesso e rifugiarti in te Continue reading
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292. Chiese
Non mi piace la Chiesa, mi piacciono le chiese, i luoghi antichi, sedi di storie e vite, scrigni di arte e baluardi della potenza esibita dell’uomo sul mondo. Castelli non laici. Chissà cosa ci sarebbe a loro posto se la Storia avesse seguito un altro corso.Ma questa è, chi c’ama fari?Ammirarle. Continue reading
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291. Le cose inutili
Ci sono cose che son cose, e basta. Ci sono momenti che non valgono niente. Ci sono anche persone inutili. Ammettiamolo. Spesso siamo noi. Ci sono cose che sono altro. Ci sono 10 centesimi sul mobiletto della cucina. Dieci inutili centesimi che hai lasciato per prendere le caramelle. Una in bocca, tre in tasca. Io Continue reading
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290. Un sabato paesano
Mentre cammino verso l’ufficio postale, attraversando la piccola piazza in discesa circondata da alberi di arance, sbircio oltre la vetrata dell’edificio per scoprire quanta gente è già in attesa per il proprio turno: nessuno. “Bene” penso. Mi sono alzata tardi con intenzione, la sera precedente mi sono addormentata sul divano per circa tre ore e Continue reading
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289. Sullo scrivere
Scrivere è come camminare. Se pensi a come lo stai facendo lo farai in modo strano. Scrivi e basta. Continue reading
About Me
Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.
Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.