La foca

Aveva meno di trent’anni ma la stempiatura gli copriva già metà della testa, le labbrone rosa sputavano saliva e sentenze. Era viscido come sembrano essere le foche nei documentari. Lavorava nel reparto acquisti. Si passava spesso la mano sulla fronte sudata, come a scacciare via i suoi stessi pensieri, nel frattempo parlava, parlava in continuazione. Millantava di una fidanzata che nessuno in ufficio aveva mai incontrato, era, con estrema evidenza, attratto dagli uomini. Una volta, passando dietro la mia scrivania, lanciò uno sguardo allo schermo del mio pc e disse a voce alta, in modo che tutto l’open space sentisse “Cosa fai, Francesca, leggi i fumetti?”. Era un articolo sulle tendenze zeppo di immagini e meme, provai a spiegargli che faceva parte del lavoro ma lui era già passato oltre, aveva raggiunto lo scopo.

Un’altra volta mi offrì il caffè e il cornetto al bar aziendale, ma non ricordo quale dei due fatti accadde prima. Infine, un ricordo nitido e fisso che ho di lui: durante una riunione con alcuni fornitori tedeschi, due ragazzi e una ragazza, lui prese la parola e disse, agitando le mani come al suo solito “She’s not speaking a word, I won’t pay for her trip to Italy!”. La ragazza si mortificò, potevo sentire il suo disagio nella stanza, guardavo la foca e lo disprezzavo. Era il migliore, faceva risparmiare l’azienda, nessuno lo avrebbe toccato. Ottenne un contratto a tempo indeterminato abbastanza presto. Chissà se è ancora lì ad avere successo nei suoi tentativi di innalzarsi umiliando gli altri. 

Microracconto Bonus 39

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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.