Francesca Di Rosa

Avrebbe voluto dirgli che le ricordava l’estate, quella parte fatta di falò organizzati nel pomeriggio sulla spiaggia perchè non si era pronti a separarsi, non ancora, passiamo altre ore insieme, salutarsi è più dolce se sappiamo che ci rivedremo fra poco, io penso alle pizze, tu alle chitarre, qualcuno ruberà del vino al genitore, una doccia e un altro costume, sperando in un bacio bagnato immersi nel riflesso della luna. A questo pensava, ogni volta che lo vedeva arrivare, capiva che si trattava di lui dal rumore che la porta faceva richiudendosi, il suo Buonasera signora, il sorriso accennato, la stanchezza sugli occhi che brillavano lo stesso, inconsapevoli del loro stesso brillio. 

Avrebbe voluto dirgli che con lui si avvicinava il profumo dei temporali, quando le nuvole grigie e pesanti bisticciavano con quelle candide e spumose e avevano la meglio nel cielo, circondavano il sole che, arrendevole, abbandonava qualche raggio sconnesso tra le lacrime, in una luce squallida, fredda, in un’aria umida e umiliante, finché la poca pioggia bagnava giusto per infastidire un po’ chi si doveva occupare di mantenere i pavimenti puliti. Questo avrebbe voluto dirgli ogni volta che lui andava via, richiudendosi la porta alle spalle, senza voltarsi.

Microracconto Bonus 38

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