Appuntamento

Siamo usciti, l’ho portata al cinema. C’era un film con Robin Williams, mi sono detto sarà divertente. Era Al di là dei sogni. Pensavo che sarebbe scappata alla fine del film. Quando si sono accese le luci lei era ancora lì, piangeva e sorrideva imbarazzata. Mi dispiace, le ho detto, credevo fosse un altro genere di film, Perché? Ha detto lei, è un film bellissimo. Ero contento.

Siamo andati a mangiare. Davvero ti è piaciuto? Le ho chiesto, io non avevo seguito molto, quando ho capito che non faceva ridere ho passato il tempo a spiare lei, a cercare un modo per salvare la situazione, mi guardavo intorno per controllare che ci fosse almeno un’altra coppia, insomma che non ero stato l’unico coglione che porta il suo appuntamento a vedere un film così. C’erano solo cinquantenni e coppie sposate, si vedeva da come si tenevano stretti. Noi non ci sfioravamo nemmeno.

È il mito di Orfeo ed Euridice, fa lei. Io non capisco, avrò avuto una faccia da stupido mentre addentavo la mia piadina. E mi racconta questo mito greco, che io ascolto a mala pena perché le cose antiche mi annoiano, ma a lei no, anzi, e a un certo punto mi accorgo che non sto mangiando più, sono rapito dal modo che ha di raccontare, muove le mani, parla con la bocca piena, si asciuga la maionese dalla guancia. Le sue labbra si avvicinano e si distaccano quando pronunciano parole che non conosco, ma io l’ascolto con gli occhi. Ignoro cosa dica ma mi riempio del suo entusiasmo, se piace a lei piace anche a me, penso in un istante che mi sto innamorando. 


Abbiamo visto un film stupendo, a un certo punto ero così presa che mi sono scordata di lui, è bello quando una persona ti mette talmente a tuo agio che è come fossi da sola nella stanza, no? Veramente no, ecco, io vorrei sentire una scossa, non riuscire a star seduta sulla sedia quando sono con qualcuno che mi piace. È stato carino però, quando mi ha trovata in lacrime alla fine del film. Mi ha colpito. Mi rendo conto ora di aver parlato solo io a cena.

Lui era così attento, direi che mi ascoltava con gli occhi, era come se lui fosse la luna, e io il sole. È difficile spiegare come mi faceva sentire, credo che la parola che cerco sia “potente”. Ho chiacchierato da sola per una serata intera, però non posso dire che mi sia dispiaciuto. Non capivo se fosse interessato a me o a quel che dicevo, ma alla fine è la stessa cosa, no? È stato bello, bello, bello, bello. 

Non credo che lo rivedrò.

Microracconto Bonus 35

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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.