Quando mangio i biscotti, per stuzzicare il pomeriggio, a colazione o dopo cena, ho un metodo: inizio da quelli spezzati. Non so se lo faccio per sacrificarmi e lasciare quelli interi a chi verrà dopo di me, o per non contare quanti ne mangio, o per affinità con gli imperfetti, gli scarti, i residui incidentati. So solo che hanno sempre, tutti, non importa la marca o il tipo, un retrogusto di senso di colpa.
Quanto ancora devo profondamente e incondizionatamente amare me stessa per avere il coraggio di afferrare un biscotto che sia integro? E questo, eliminerà il sapore di sconfitta dalla mia bocca?
Microracconto Bonus 31
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