La gente lavora un anno intero vivendo in condomini di periferia, ammassati come topi da laboratorio, solo per passare quindici giorni d’agosto in una località balneare fatta di villette in batteria, ma con la veranda.
Qui incontra altra gente di altre periferie, nascono amori, amicizie e relazioni commerciali.
Un panettiere, mettiamo, incontra il proprietario di un mulino che vive a 100 km dal suo paesino. Dice quanto la paghi la farina? Te la vendo io a meno! Così abbiamo l’affare.
Il panettiere decide che una volta al mese metterà la famiglia in macchina e andrà a prendersi la farina dal nuovo fornitore, alla fine è una passeggiata di un’ora e mezza, così vediamo il mare. A volte il proprietario del mulino fa te la porto io, oppure incontriamoci a metà strada, so che in questo ristorante fanno un cinghiale che è la fine del mondo, il pane però lo porto io, ah ah ah, eccetera.
Per anni i due coltivano questa relazione commerciale che si trasforma in amicizia, rinnovata dalle due settimane passate a rilassarsi parlando di lavoro nella famosa località balneare che diede inizio a tutto.
I figli crescono, si innamorano, poi si mollano, smettono di andare in vacanza con i genitori, magari si laureano e si sposano. Arrivano i nipoti, che fa’, non glieli tieni i piccoli nel fine settimana? Addio al cinghiale e alle costolette, giusto una telefonata ogni tanto in cui si ride sugli anni che mancano per la pensione. Per la merce ci si affida ai corrieri, eh la vista, ah la vecchiaia.
Poi uno dei due non potrà andare al funerale dell’altro perché nessuno può accompagnarlo. Che dolore, era meglio perdersi negli inverni, amico mio!
E anche questa, signori, è la vita!
Francesca Di Rosa 
Lascia un commento