211. Studio di un personaggio

Nome: Oara

Caratteristiche: ha una mente matematica che usa per individuare una lista di soluzioni possibili a ogni problema. Applica questo schema anche ai sentimenti e li addomestica all’occorrenza. Prendere decisioni è quello che le riesce meglio. È equa nelle valutazioni. All’apparenza risulta cinica. Evita l’empatia per non essere rallentata dalle emozioni degli altri. Non ha amici e le va bene così.

Backstory: Figlia unica di padre single, che è il suo eroe. Molto benestante. Quando suo padre viene arrestato, per disinnescare il dolore e l’enorme delusione contatta una psicologa che la aiuti a smettere di amarlo, per non soffrire più e andare avanti con la sua vita.

Trasformazione: Davanti alle grandi sfide, si crea un bozzolo invisibile all’interno del quale guarda tutto in modo oggettivo. L’isolamento le serve a meditare la soluzione migliore. Poi fa una lista di azioni e inizia a compierle seguendo un ordine preciso.

Comportamento: Distante. Parla senza filtri. Non aspetta nessuno. Chiede aiuto raramente, e quando lo fa ha già stilato un diagramma di come questo aiuto dovrà essere fornito. Cammina velocemente. Mastica lentamente. Difficilmente piange o ride.

Frasi o pensieri: “Calcolare percentuale di successo”. “Eliminare ostacoli”. “No.”

Abbigliamento/aspetto fisico: Veste sempre allo stesso modo. Di solito in grigio chiaro o celeste. Non indossa mai gioielli.



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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.