Ma come fanno gli appassionati di calcio a parlarne di continuo? Ripetono sempre le stesse farfallonate ogni settimana, addirittura ci restano male se qualcuno denigra un calciatore che invece è forte nella loro stima. Quelli che dicono “…sì certo, non ha vinto coppe, ma vuoi mettere il calcio giocato che spettacolo?” oppure “Non lo voleva nessuno e ora si è fatto i miliardi!”, cose così.
Lo confesso: ho sempre giudicato stupide le persone che si lasciavano trascinare in ore di discussioni, spesso molto accalorate, su qualcosa che in fondo è molto lontano dalle loro vite quotidiane. Voglio dire, quanti di loro sono realmente calciatori o allenatori?
L’altro giorno vado a trovare un’amica. Mentre sono lì arrivano i suoi zii. Alla parola zio io mi metto in modalità giovane rispettosa. Il discorso cade casualmente su Sanremo. Io mi esalto immediatamente mentre accenno al fatto che sia l’ultimo di Amadeus. A queste mie parole la signora zia replica inaspettatamente con un “E TU CI CREDI?” e rafforza il tono aggiungendo una inclinazione della testa e un’alzata di sopracciglia tutta siciliana.
I miei occhi si illuminano, il mio sorriso invade tutta la stanza, guardo la zia con una voglia matta di abbracciarla e capisco: Sanremo è il mio calcio.
Provo una sensazione di piacere quasi fisico perchè all’improvviso, e quindi con più prepotenza, si fa largo in me la certezza di essere nel giusto, proprio nel posto dove dovrei essere in quel momento, la mia vita è un gigantesco “Sì”, perché in lei, nella vita, nella zia, io mi riconosco.
Ovviamente metto la quinta e parto con le mie autostrade di parole, paleso le mie opinioni, la zia mi ascolta, vedo che anche lei è felice. Ma quando il discorso si ferma, tacitamente acconsentiamo a lasciarlo cadere: siamo lì per un altro motivo.
Così il momento vissuto è diventato un tesoro da conservare nei ricordi, e il suo valore cresce nel tempo e si fa immagine di una gioia ricercata, che sarà sazia solo quando, anch’essa, si potrà riconoscere in un momento simile.
Ah, ho capito adesso!
Un po’ li invidio i tifosi. Ogni settimana, per molti mesi, possono attingere a nuovi elementi per infuocarsi. Noi, ahimè, dobbiamo aspettare un anno intero per una sola gara.
Va bene così, mi basta aver capito.
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