140. Arancino con i piedi

Mi comporto in modo strano ai loro occhi, non chiacchiero, non sorrido, non dico niente di me, non li guardo nemmeno in faccia. Li tratto visibilmente con sufficienza. Lui non demorde. Mi fissa, prova a stabilire un contatto di qualsiasi tipo. Ma io sradico tutti i germogli dalle radici. E li butto via. Solo porte chiuse troverai.

Perché il mio è un no chiaro e gigantesco e non si trasformerà mai in nient’altro. Non capiscono, beh non capiscono molte cose perché sono molto ignoranti e quindi hanno più paura degli altri. Non capiscono che anche le continue richieste di perdono o chiarimenti sono molestie. Vuoi costringermi a parlare di quando ti ho detto no perché vuoi capire come sia potuto succedere che tu non abbia avuto successo? Perché sei un cesso, hai proprio la forma tipica di una tazza, largo sopra e stretto sotto, e mangi merda, e merda sei.

Tu vuoi che io ammetta che ti odio ancora per le tue parole, così potrai trasformarmi in strega totale. Ma io non ti do questo sazio. Mai sazio sarai delle mie attenzioni, e zero ne avrai, per sempre.

Impazzirai chiedendoti dove hai sbagliato.

“A nascere” diranno le voci.

Questa sarà la tua maledizione.

Sentirti amato da me quanto lo eri da tua madre.

No.

Ti rifiuto.

Non ti do la mia approvazione.

La tua esistenza è ininfluente.

Tu

Non

Esisti.

Quando ti avvicini il mio sguardo ti oltrepassa.

Centotrenta chili di trasparenza.

Un uovo,

da qualsiasi punto lo guardi.

Si vede che non ti ami per niente, 

che non sei abituato a questa strana cosa che si chiama “rispetto per se stessi”, 

vuoi solo riprodurre all’infinito quel rifiuto, 

quell’unica 

forma 

di amore 

che conosci.

Forse dovrei dirti “Sì, io ti riconosco”, 

per spezzare il cerchio 

e liberarti. 

Ma non ne ho voglia, 

non te lo meriti, 

non voglio questa responsabilità. 

Odiami, 

lo preferisco, 

mi ci riconosco, 

lo so gestire, 

e io voglio scegliere come mi fai sentire.



Lascia un commento

About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.