115. Ancora appunti sull’amore

La volta che chiesi ai miei genitori come si erano innamorati, papà disse che aveva visto mia madre da piccolissima, con ancora il pannolino, bambino lui stesso, e che l’aveva amata da allora. 

Poi sempre lui raccontò di quando, poco più che adolescente, già impiegato come muratore, andò a lavorare nella stessa via in cui abitava mia madre. 

C’era una casa da demolire ma un pezzo di muro non veniva giù. 

Mio padre, fiero e abbronzato, l’occhio ceruleo sotto una cascata di ricci, si fece issare da un escavatore, in barba a ogni regola di sicurezza, e lo buttò giù a martellate. 

C’era una casa da demolire e un amore da costruire.

Mentre lui raccontava, mamma non commentava, si limitava a ridacchiare, imbarazzata e contrariata, forse, per essere stata scoperta nella sua intima passione. Si era rifiutata di aggiungere altri dettagli, ma quando il coperchio della bara lo privò alla sua vista per sempre, esplose in lacrime dicendo che ormai erano anime gemelle. Che espressione romantica sulla bocca di mia madre che non volle farsi baciare nemmeno per una foto al suo cinquantesimo compleanno! 

Hai dovuto morire, papà, perché lei ti esprimesse il suo amore.

Quando quella parete di legno orizzontale chiuse ogni possibilità, lei non potè più guardarti, come aveva finto di non fare quella mattina di tanti decenni fa, il suono degli avvitatori ha sostituito i colpi di martello, ed è svanita la speranza, di cambiarti, di adattarsi a te, di vederti realmente per ciò che eri e amarti così. 

È quello che desideriamo tutti, in fondo, non è vero? Trovare qualcuno con cui sentirci pienamente noi stessi, scoprendo cose che credevamo di conoscere su di noi e sugli altri, crescere e avere paura insieme, abbracciarci durante le tempeste e sventolarci a vicenda d’estate.



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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.