108. Sogno numero uno

Sono seduta al tavolo di un bar insieme ad Andrea Camilleri che mi sta dettando il suo nuovo romanzo.

Le parole gli escono dalla bocca già in forma di scrittura, perfette.

Io scrivo su un quaderno ma, nonostante la lentezza nel parlare che lo contraddistingue, non riesco a stare al suo passo.

Così gli dico “Aspetta. Facciamo che ti registro e poi trascrivo.” Lui acconsente.

Prendo un registratore e dopo qualche ora il romanzo è finito. 

Fa per alzarsi ma io lo trattengo “Aspetta” gli dico ancora “Resta. Lasciami trascrivere tutti i tuoi romanzi futuri. Insegnami.” 

Lui dice “No.”

Intanto nel bar c’è come un’esplosione che noi percepiamo ma scegliamo di ignorare. La gente fugge da tutte le parti, ci sono folate di vento che muovono gli oggetti leggeri intorno a noi.

Io lo afferro per un braccio e gli urlo “Perchè no?!”. Lui mi dice che ho fatto troppe domande mentre narrava, l’ho interrotto di continuo. “Tu devi solo trascrivere.” chiude laconico.

Ho i capelli cortissimi ma è come se mi stessero accarezzando le guance, mossi da una forza invisibile.

Fine del sogno.



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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.