Mio padre aveva un modo tutto suo di credere in me, riconducendo a se stesso tutti i miei meriti e a mia madre tutte le mie pecche.
“Sì, è femmina, ma è mia figlia, per questo è così brava”.
“Ma tu sei femmina!” Era la risposta più frequente alle mie richieste di bambina.
Oppure, “Devo farlo io? Con tre femmine a casa?“, il suo stupore.
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