87. La barca

Arrivava in bicicletta senza maglietta. Si sfilava i pantaloncini bianchi con l’elastico blu e rosso, restava con il suo slip nero e si infilava in acqua. Il cappello di paglia proteggeva la posizione sullo scoglio. Amavo fare il bagno con lui, ancora di più dopo i vent’anni, anche se la sua presenza significava non poter fumare e guardare di continuo la strada nel terrore che arrivasse all’improvviso. In realtà lo aspettavo. 

Credo che la gioia di fare il bagno insieme sia una delle poche cose, l’unica forse, che non cercavo di nascondergli, non mi importava di dargliela vinta, di permettergli l’orgoglio di farmi felice. 

La sensazione della sua pelle bruna bagnata.

Era il mio ambiente naturale.

Non la dimenticherò mai.

Il triangolo tra il collo, la spalla e l’ascella.

Il mio angolo di paradiso. 

Posso ricordarlo in maniera così viva che mi sento quasi bruciare la spalla, poi le labbra, la parte con cui lo toccavo. Mi potevo aggrappare a lui e lui non si immergeva di un millimetro. I pettorali gonfi e fieri. 

Non abbiamo mai litigato nell’acqua, non riesco a ricordare nessun brutto momento, nessun rimprovero, né maltrattamento o umiliazione, una volta superato il limitare della scogliera. Il suo corpo era una barca, e non esisteva deriva. Nient’altro esisteva, a parte noi.

Mi piaceva che mi vedessero con mio padre.

Se ha potuto scegliere, dopo la morte, è sicuramente nel mare.



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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.