Un ragazzo di 40 anni, Leo, e una ragazza si imbattono l’una nell’altro davanti a un distributore d’acqua, vicino casa di lui. Casa che divide con altri tre uomini. Leo e la donna sì insultano in varie occasioni di incontro, innamorandosi.
– “Come dileguarsi da situazioni potenzialmente pericolose e restare fedeli”. Cos’è questo libro?
– No, è ‘na cosa… Un regalo, non è manco mio.
– Te l’hanno regalato ma non è tuo?
– Ma no, l’hanno regalato a Maurizio, lascia sta’. Nunn’ è niente.
– Hai qualcuno da non voler tradire?
– Ma lascia stare ti ho detto. Sì, no, è complicato, va bene?
– …
– Nancy.
– Nancy?
– …
– E com’è che non l’ho mai vista?
– Perché non è qui.
– Ma sei serio? Perché mi hai invitata a casa tua? Che poi “tua”… La dividi con altri tre falliti manco fossi uno studente. Avete 40 anni, e ancora fate i turni per il bagno. Ma si può sapere che cazzo vuoi tu da me?
– Vuoi sapere la verità? Eccotela la verità. Nancy è volontaria su una nave che salva i migranti nel Mediterraneo da sei anni. La vedo una volta ogni quattro mesi ma sono troppo orgoglioso di lei per chiederle di restare con me. E Gianfranco, che tu chiami fallito, ha la moglie e le figlie a Milano, lei è insegnante precaria lì e stanno aspettando il Concorso per riunirsi, se ci riescono. Ottavio è vedovo, sì vedovo, non ha più manco i genitori ed è figlio unico. E Maurizio, vabbè lui c’ha 36 anni ed è leggermente fuori corso all’università, ma da quando vivo qui gli ho visto dare ben due esami e mezzo eh! Vabbè so’ quattro anni, ma non è questo il punto. Nessuno qui vuole tornare la sera in una casa vuota. Nessuno vuole ascoltare il silenzio. Ci facciamo compagnia, e se questo è da falliti allora sì, sono un fallito. Un fallito che sta cercando in tutti i modi di restare fedele alla sua ragazza in alto mare. Ma che ci posso fare se me so ‘namorato de n’artra? Che faccio, m’ammazzo? Me butto a mare pure io? Dimmelo te.
– Io… così è impossibile competere. Non posso vincere contro una che amerei anche io. Vado via, non hai bisogno del libro.
– Ma no, resta. Per favore.
– E che facciamo? Ci siamo detti che ci amiamo e non è cambiato niente.
– Oh, tu non l’hai detto.
– Ok, ok, anche io ti amo.
Sorrisi imbarazzati. Occhi negli occhi. Un braccio teso a tentare un abbraccio.
– Non ti bacio se sei di un’altra. Mi dispiace.
– Giusto, giusto. Non facciamo cazzate. Stiamo calmi. Stai calma.
– Sei tu che sei agitato.
– E certo che so’ agitato! Sei qua, me dici Ti amo, e devo stare fermo in piedi come un coglione. Non so che cazzo fare.
Mani che si avvicinano. Dita che si intrecciano. Un contatto che spalanca le acque e lascia passare i popoli in fuga. I vestiti scottano sulla pelle. Le lingue si inseguono. Le bocche non smettono di sorridere.
– M’è sembrata la prima volta che facevo l’amore. Me scoppia il cuore.
Dlin dlon.
– Mo chi cazzo è. Chi è?
– Sono io tesoro, sono Nancy! Sorpresa!
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