3. Disse la città

– Non vedi che ho bisogno di te? Aiutami!

– Perché dovrei? – disse la città.

– Allora mi ascolti! Aiutami! Solo tu puoi.

– Non lo farò. Tra poco te ne andrai e a me non resterà nulla. Cosa hai fatto tu per me in questi anni? Io esisto da molto prima di te. È alquanto presuntuoso da parte tua pensare di poter cambiare tutto questo!

– Ma io sono solo una ragazza persa nella nebbia. Potresti fare qualcosa almeno per la nebbia?

– No.

– Sei un’ingrata!

– No, mia cara, tu lo sei. Ti ho insegnato tutto quello che ho potuto nel poco tempo che mi hai dato. A vedere la luna attraverso le nuvole. A cercare l’arcobaleno dopo la pioggia. L’importanza del grigio. L’inconsistenza dell’azzurro. Ma capirai tutto solo quando te ne sarai andata. È questo il segreto. Ora posso svelarlo.

– Che senso ha avuto allora il mio tempo qui?

– Lo capirai, – disse la città – lo capirai presto.



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About Me

Siciliana, scrittrice e creatrice di storie. Nella sua vita è stata (in ordine sparso): copywriter, social media manager, project manager, collaboratrice scolastica, fotografa, artigiana, brand manager, web editor, content creator, insegnante. Attualmente collabora con Shining Bees, dove si occupa di raccontare storie e fornire idee.

Sogna un mondo in cui le persone amino i lunedì, settembre e le verdure al vapore. Gattara, ama leggere, fare l’uncinetto e camminare. Odia le etichette, i posti affollati e scrivere biografie. Citazione preferita: “Delle proprie opere non bisognerebbe dir nulla. Lasciar parlare esse, e basta.” Italo Calvino, presentazione per I racconti.